Le Cinta murarie di Oristano, tra il XI e il XIII, identificarono a livello urbanistico e difensivo il perimetro della città di Oristano, grazie all’opera voluta e studiata dal giudice Mariano II.
Le Cinta murarie di Oristano si componevano di 2 porte principali e di 2 porte secondarie. La porta principale più significativa è senza dubbio la Porta manna o porta ponti, il cui ingresso era difeso dalla meglio conosciuta Torre di San Cristoforo, mentre la seconda delle porte principali era la Porta mari, edificata nell’attuale piazza mannu, e punto significativo di ingresso alla città per scambio merci e approdo dal mare (la porta era proiettata verso Othoca, attuale Santa Giusta).
Le altre 2 porte, secondarie ma non meno importanti, erano Portixedda, che controllava i traffici e gli ingressi a est alla città (oggi l’attuale Via Mazzini), e la pusterla di Sant’Antonio, posta a controllo delle campagne tra il fiume Tirso e il mare.
La città all’interno delle mura era divisa in quartieri che erano:
– Porta Ponti;
– Porta Mari;
– Sant’Antonio;
– Sa ruga noa;
– Santa Chiara
Le rimanenti zone fuori le mura, i cosidetti borghi erano:
– Brugu de sos Scarahjoni;
– Brugu di Santu Lazaru;
– Suburbiolum Noni;
– Brugu de su putzu de su castellano / de sa Maddalena;
– Brugu de sos Coniolargios;
Purtroppo, a causa delle guerre e degli incontrollati rifacimenti urbani degli anni, hanno quasi cancellato o comunque nascosto buona parte della Cinta muraria di Oristano, visibile solamente nella centralissima Via Cagliari all’angolo con via Sant’Antonio.
La mappa per raggiungere le Cinta Murarie di Oristano: